La politica delle grandi opere continua a dare i suoi frutti…marci!

di Paola

È il 26 ottobre quando l’inchiesta Amalgama, nata da una costola di Mafia Capitale, porta all’arresto per associazione a delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e tentata estorsione di 20 persone riconducibili alla costruzione del Pisa People Mover, del Tav Terzo Valico e della Salerno-Reggio Calabria. Tra i nomi
emerge quello di Giampiero de Michelis, direttore dei lavori del cantiere del People Mover, il quale avrebbe rendicontato opere mai realizzate al fine di evitare che le ditte coinvolte dovessero
pagare delle multe. In cambio avrebbe ottenuto appalti per aziende riconducibili ad esso e all’imprenditore Domenico Gallo nella costruzione di altre grandi opere. Ai domiciliari invece si trovano Mariano Aprea presidente di PisaMover, Michele Firpo, manager e direttore del cantiere e Pacifico Belli funzionario di Condotte, la società vincitrice dell’appalto da 72 milioni di euro.
Ma facciamo chiarezza…


Cos’è il Pisa People Mover e a cosa serve?
Si tratta di una navetta su rotaia che percorrerà 1,8 km collegando la stazione centrale di Pisa con l’aereoporto Galileo Galilei. La navetta passerà ogni 8 minuti per 18 ore al giorno (chiusura
notturna) con capacità di 800-1000 persone a viaggio.
Quanto costa al passeggero?
2,70 euro è il prezzo previsto per ogni corsa, a fronte del costo di 1,20 euro della Lam Rossa che sino ad oggi ha collegato la stazione con l’aereoporto con una corsa ogni dieci minuti.
Quanto costa a tutti noi?
Il costo dell’opera ammonta a 72 milioni di euro di cui 21 derivanti dai fondi europei alla Regione e destinati a progetti infrastrutturali. A questi si aggiungono gli 800.000 euro annuali sempre a carico della Regione per la gestione della tratta.Tra i contribuenti privati la Monte dei Paschi di Siena, salvata da fondi statali.
Sebbene la spesa sia in parte pubblica i profitti saranno solo privati, a beneficio delle imprese coinvolte nella costruzione.
Serve davvero?
Come precedentemente accennato, ad oggi vi è il collegamento via bus stazione-aereoporto ogni dieci minuti. Il People Mover realizzerà lo stesso collegamento in qualche minuto meno, ma ad un costo più che doppio per i passeggeri e un costo significativo per la comunità. Inoltre è lecito domandarsi se effettivamente vi sarà mai una frequenza così elevata di passeggeri (mille ogni 8
minuti).
Dato l’irrilevante vantaggio apportato dal Pisa People Mover a tutti/e noi, la domanda sorge spontanea: chi ci guadagna?
Sicuramente le recenti vicende evidenziano i legami tra la realizzazione del People Mover e la costruzione dell’Altà Velocità Terzo Valico e la Salerno-Reggio Calabria. Il Pisa Mover rappresenta solo un’anello di una catena che da Nord a
Sud vede la realizzazione (spesso bloccata dalle mobilitazioni) di grandi opere distruttive per il territorio e i conti pubblici ma redditizie per le aziende appaltatrici. Anche in questo caso al centro di tutto un giro di appalti, coperto magistralmente
dalle varie cariche pubbliche. Ma costruire opere inutili, anzi dannose, non basta a gonfiare le tasche dei capitalisti di turno. E’ necessario anche risparmiare sui materiali utilizzati. Così emerge
che De Michelis e Gallo hanno fornito cemento e calcestruzzo che “sembrava colla”, del tutto inidoneo all’opera da costruire. I movimenti in tutta Italia hanno sempre denunciato le logiche mafiose che stanno dietro alla costruzione delle grandi
opere ma sono sempre stati accusati di guardare al proprio giardino.
Nell’Italia delle due velocità, si continua ad investire in infrastrutture superflue se non del tutto inutili, mentre sulle tratte ferroviarie maggiormente percorse si fanno sentire i continui tagli.
Nonostante siano i pendolari il “grosso” dei trasporti ferroviari, sempre più corse vengono eliminate e negli ultimi anni quasi duemila kilometri di linee ferroviarie sono state tagliate. I tagli si fanno sentire non solo in termini di inefficienza e degrado,
ma anche in termini di sicurezza come dimostrano il caso di Viareggio e più recentemente quello di Corato-Andria.
Il 29 giungno 2009 a Viareggio un treno merci di gas Gpl deraglia. Il cedimento di un assile (causato da una scarsa manutenzione) e lo scontro con un elemento presente nei binari (la cui pericolosità venne denunciata più volte) provoca l’incendio di due vagoni cisterna che si propaga nelle case in prossimità dei binari. 33 morti. 25 feriti. I responsabili/colpevoli promossi a cariche
più prestigiose. Nel luglio 2016 invece è la Puglia protagonista di un incidente sulla tratta a binario unico Corato-Andria senza segnalatori automatici che porta allo scontro tra due regionali. 23 morti, decine di feriti. Nonostante l’ostentata retorica sul progresso, quest’Italia ricorda quella del 1944, quando in Basilicata, a causa delle condizioni di trasporto legate al sovraccarico del treno, circa 500 persone morirono di asfissia bloccati in una galleria.
Tuttavia, mentre sui treni sempre più costosi che prendiamo (quando e se passano) quotidianamente si sta stretti, si soffoca e ogni tanto qualcuno/a ci lascia la pelle, in Italia si continua ad investire nella grande torta dell’Alta Velocità e nelle infrastrutture come il Pisa People Mover, mentre i frutti marci restano tutti a noi.