Il 5 maggio 1972, Franco Serantini del Gruppo Anarchico “Giuseppe Pinelli”, viene catturato e picchiato dalla polizia mentre partecipa a una manifestazione contro un comizio fascista. Il 7 maggio muore, senza ricevere cure, nel carcere “Don Bosco” a
causa delle botte che ha preso.
Quella di prima è chiaramente una bufala, una delle tante fake news che circolano su Internet e fuori. Perché in questi 45 anni Franco Serantini lo abbiamo visto ancora quando abbiamo occupato una casa, seduto ai piedi di un pianoforte su una barricata a Bologna, a un concerto in un centro sociale, all’Università in una assemblea della “pantera”, nei cortei contro il governo, contro i razzisti-fascisti- sessisti. Ha sudato come noi nel caldo luglio genovese e rabbrividito durante una passeggiata notturna in Valle, era con noi a protestare davanti alle basi militari, alle centrali nucleari, alle carceri e alle caserme. Insieme a noi,
sia quando eravamo pochi che quando eravamo in tanti.
Franco Serantini torna a Pisa, tutti gli anni, a maggio.
La redazione