Intervista Integrale a Robi sui fatti del G8

Sara – Durante il G8 del 2001,quali giorni ti trovasti a dire no al G8 e quali furono le motivazioni che ti portarono a partecipare?

Robi – Io intanto ho partecipato a tutte le manifestazioni del 19 luglio fino a all’ultima assemblea del 22 luglio. Quindi tutti e 4 i giorni, in diversi luoghi e in diverse situazioni e, quindi se vuoi ti specifico questa cose qua,se può essere interessante. Il 19 luglio…

Intanto una premessa. Io dal 1997 al 2001, settembre del 2001 abitavo a Genova e per la cronaca, abitavo in quella che era la zona rossa. Cioé io abitavo in Vicolo del Campo che era una delle strade che erano comprese nella zona rossa. Quindi io avevo un pass che mi permetteva di girare quella parte della cittá che era proibita in quei giorni, perché non so se sai che in quei giorni c’era tutta una parte di Genova piuttosto grande, si sta parlando praticamente di una buona parte del centro storico, intorno ai 50-60 mila abitanti, quindi una cittá di fatto, una cittá grande come puó essere Massa o non so, piú grande di Pontedera, più grande di Empoli. Qui non potevano entrare coloro che non abitavano lì e io avevo questo pass.

Ho saputo del G8, diciamo, da molto prima che venisse fuori la situazione… Perché a Genova c’era un gruppo di persone che a partire dal… Ora non mi ricordo se dalla fine del ’98 e dall’inizio del ’99, in vista del G8 iniziarono a organizzare una serie di assemblee, appunto, della Rete contro il G8, si chiamava. Assemblee che venivano fatte alla Casa della Pace e che venivano animate da quello che era stato il movimento pacifista e non violento degli anni sessanta e settanta

Il movimento pacifista non violento genovese ha dalla sua, nella sua storia ha avuto tutta una serie di azioni molto importanti. La piú famosa è quella che avvenne nel 1973 al porto di Genova nel mentre a Parigi si stavano svolgendo dei colloqui di pace per la guerra del Vietnam. Il gruppo di pacifisti guidati da Norma Bertuccelli, che era all’epoca l’animatrice di questa… Che poi sarebbe l’animatrice della Rete contro il G8, aveva occupato… Era entrata in una nave da trasporto,un mercantile americano, chiedendo che i portuali genovesi non movimentassero le merci che c’erano all’interno di questo mercantile. Questa protesta venne accolta dai portuali che rifiutarono di fare questo sbarco e si è estesa a molti altri porti del Mediterraneo da Marsiglia fino a altri porti italiani come Imperia, come Livorno e adesso non mi ricordo neanche se Gioia Tauro o Gela, insomma furono diversi porti italiani che aderirono a questa protesta. Fattostà che i colloqui di Parigi  si conclusero con la fine poi della guerra del Vietnam perchè gli americani accettarono poi di ritirare le proprie truppe. Quindi il movimento pacifista aveva dalla sua una grande esperienza storica perché poi negli anni ottanta c’era stato tutto il boicottaggio della mostra navale bellica che, infatti, durò a Genova solamente tre edizioni perchè appunto i blocchi che venivano fatti davanti a questa mostra impedivano l’accesso. La Rete contro il G8 lanciò questa protesta visto il G8 che ci doveva essere a Genova, quindi io, come molte altre persone incominciai a partecipare a quelle assemblee. In particolare io allora a Genova c’ero andato perchè ero entrato a lavorare nella scuola e facevo parte dei COBAS della scuola. Con loro partecipavamo a questa Rete contro il G8. Questa qua ha avuto una lunga evoluzione, come ti dicevo il G8 è una storia estremamente articolata, anche perchè a Genova nel 2000 ci sono altri due appuntamenti molto importanti. Per contestualizzare la cosa siamo all’epoca in cui in Italia ci sono i governi di centro-sinistra e Genova e la liguria sono rette da Orlando che è un personaggio importantissimo, il quale, in combutta con D’Alema fa si che a Genova avvengano tutta una seria di grandi avvenimenti che sono essenzialmente quattro.

 

  • Il primo è Tebio, che è una mostra sulle bio-tecnologie che si tiene a Genova nella primavera del 2000 contro cui vengono organizzate una serie di manifestazioni che prendono il nome di MobilTebio. Alle manifestazioni prende parte tutto l’arcipelago ambientalista che si unisce con questo arcipelago più o meno eco-pacifista con queste forze sindacali dei Sindacati di Base, ma non solo. Si uniscono con tutta una parte del mondo dei centri sociali che poi son quelli che se vuoi, anni dopo, si chiameranno disobbedienti, ma disobbedienti è un nome che appunto che viene dopo il G8. All’epoca si chiamavano Tute bianche perchè proprio apartire da Genova e tra l’altro per un centro sociale che è sempre stato molto forte rispetto alle questione della disobbedienza civile, cioè “Terre di nessuno”[1] fece nel ‘93 un’azione contro un’antenna che stavano montando vicino a dove loro poi hanno occupato un centro sociale e questo gruppo di giovani di Oregina, che è un quartiere d Genova e, che non erano ancora il centro sociale suddetto. Per fare questa azione decisero di vestirsi come quelli di greenpeace, tutti con la stessa tuta. Siccome che le tute arancioni erano costose e loro erano genovesi, hanno preso delle tute bianche da imbianchini perchè appunto erano meno costose (facendo autoironia). Le Tute bianche poi vennero adottate, per esempio, nella manifestazione del Leoncavallo[2] nel 1994, vennero adottate per il servizio d’ordine e poi in seguito nacque questa area (politica).

Dall’incontro di questa area, dall’incontro del mondo eco-pacifista e dall’incontro sindacale e in parte anche di gruppi politici che andavano da Rifondazione ai Verdi, ma anche gruppi più anarchici o simili,nasce questa rete qua che si chiama MobilTebio che cerca di bloccare questa mostra che si chiama Tebio. Il tentativo di blocco non riesce, però durante questa Tebio, in seguito anche a tutta la mobilitazione che c’era stata e in seguito anche probabilmente ad altri fattori, praticamente l’allora ministro dell’agricoltura praticamente decide che in Italia non verranno adottati gli OGM. Quindi anche quella è una mobilitazione che in qualche modo è vittoriosa.

Questo cambia anche la situazione rispetto al g8.

 

  • Nel frattempo c’è la seconda di questo appuntamento nazionale che D’Alema aveva fatto avere a Genova che è la conferenza nazionale sulle droghe. Da lì c’è una grossa mobilitazione, una grossa streetparade, nasce un po’ il movimento antiproibizionista, tra l’altro anche poi CanaPisa[3] nasce come un gruppo di quelli locali che fanno poi parte di questa mobilitazione nazionale antiproibizionista. Nel frattempo, dopo la mobilitazione sulla conferenza nazionale sulle droghe, inizia a organizzarsi la mobilitazione contro il G8 che cambia tutta una serie di cose.

 

Praticamente, cosa succede? Che il G8 diventa subito un appuntamento nazionale se non addirittura internazionale. Viene costituito il Genoa social forum[4] e tutto questo avviene in un periodo molto breve… Fai conto che la mostra nazionale sulle droghe è a novembre e le prime assemblee nazionali rispetto al G8 sono alla fine del 2000 e, quindi, a dicembre subito dopo questa cosa qua. Il Genoa social forum da subito ha una caratteristica molto importante, è una cosa commissariata, cioè  si trasferiscono a Genova tutta una serie di personaggi a partire da Agnoletto che poi è il portavoce molto famoso del Genoa social forum. Vittorio Agnoletto[5] aveva tutte le caratteristiche del caso, era medico, era vicino a Rifondazione comunista era uno famoso per la lotta contro AIDS, era omosessuale e soprattutto non era Genovese.

Genova praticamente viene commissiarata nel senso che, tutte le aree che fanno parte del social forum, che sono le aree più disparate che vanno dai cattolici ai vari sindacati di base, agli antagonisti, ai disobbedienti, a Rifondazione comunista a tutti, alle varie associazioni ambientaliste eccetera. C’hanno tutte dei rappresentanti nazionali, ciè per esempio la cosa che successe a noi dei COBAS… Noi COBAS ci riunivamo una o due volte alla settimana in vicolo dell’Angelo sempre lì nel centro storico, tra l’altro un’altra struttura che era nella zona rossa. Praticamente un bel giorno, nel mentre si era in riunione, arriva una persona parte del direttivo nazionale della confederazione COBAS e viene lì e ci dice: “chi è di voi che va alle riunioni del Genoa social forum?” E noi siamo tipo sette, otto,dieci… Non so quanti siamo, ci andiamo un po’ tutti, una volta ci va questo, un’altra volta… “Invece no, adesso alle riunioni del Genoa social forum la confederazione COBAS la rappresento io perchè è una cosa nazionale e voi se volete…” Lui è una persona amichevole in realtà, molto gradevole, è tutt’altro che uno stalinista, anche come formazione… Lui ci dice: “No, non è che voi non potete andarci, l’abbiamo deciso come Confederazione nazionale che c’è un rappresentante nazionale, il rappresentante nazionale sono io e voi se volete venire ad ascoltare ascoltate, perchè nessuno vi può dire di non venire e non ascoltare”. Insomma praticamente la cosa era così. Questo aveva delle implicazioni molto nette rispetto alle cose che stavamo facendo noi perchè una delle idee che erano venute fuori da subito, noi all’epoca avevamo dei rapporti molto buoni con gli altri sindacati di base a Genova, sia con la CUB[6] che con l’ RdB che con lo SLAI COBAS[7] che erano gli altri presenti. Da varie riunioni che erano state fatte con questi sindacati era venuta fuori la cosa di fare in una di quelle giornate senza sapere ancora quale precisamente, una giornata di sciopero Genovese in cui la protesta contro il G8 da parte sindacale sarebbe stata caratterizzata dallo sciopero generale della città. Questa qua è una delle cose per esempio che sono state assolutamente bocciate dal Genoa social forum mentre gli anarchici si, gli anarchici intendo dire gli anarchici della FAI[8], FDCA[9], insomma i gruppi anarchici non Insu[10] o roba del genere, che loro sai non partecipano a niente per definizione. Nasce un altro percorso e nasce un percorso particolare che è quello di Anarchici contro il G8[11]. È un percorso molto interessante per due ordini di motivi: il primo motivo è molto diciamo stupido però anche molto importante, secondo me, che Anarchici contro il G8 sono i primi e anche gli unici, a dir la verità, che prima del G8 organizzano una manifestazione contro il G8 che viene tenuta a giugno. Prima del G8 non viene fatta nessuna manifestazione contro il G8 se non presidi di denuncia o cose del genere però non particolarmente partecipate. Invece questa manifestazione è molto partecipata anche perchè comunque c’è un disagio a Genova.

Praticamente il Genoa social forum continua con quella che è la sua politica, la prima giornata che è quella del 19 luglio è quella della manifestazione dei migranti, una manifestazione unitaria in cui praticamente tutti quanti decidono di partecipare, compresi Anarchici contro il G8 che partecipano con un proprio spezzone, e che viene deciso da subito che sarà una giornata solamente di manifestazione perchè la giornata dei migranti. Si pensa che possano venire molti migranti e se ci fossero dei problemi magari rischiano di venire espulsi dall’Italia o cose del genere, quindi viene deciso di fare una giornata solo di manifestazione e di non fare azioni durante quella giornata lì.

Viene fatta una seconda giornata che è quella del 20 luglio che è quella delle azioni. In cui vengono fatte quelle che vengono chiamate le cosiddette piazze tematiche. Piazze tematiche sono…

 

  • C’è una piazza tematica che è quella del Blocco rosa a cui partecipa anche Rifondazionie e l’Arci che sono quelli diciamo creativi e clowneschi e roba del genere.
  • Un’altra piazza che è quella dei movimenti eco-pacifisti a cui partecipano le associazioni ambientaliste e diciamo anche una parte del mondo pacifista non violento quello, diciamo, meno legato alle istanze religiose.
  • Una piazza che è quelladegli antagonisti a cui partecipa anche la Confederezione Cobas
  • E una piazza che è quella delle Tute bianche che all’epoca si chiamano ancora Tute bianche e che sitrovano allo stadio Carlini e che decidono di fare questa manifestazione che doveva arrivare fino alla zona rossa con l’intenzione poi di entrare all’interno della zona rossa che era più o meno lo stesso proposito che avevano tutte le altre piazze tematiche.
  • Poi c’è un’altra piazza tematica ancora che viene fatta a Nervi che invece è una piazza religiosa in cui si trovano persone di varie religioni e in cui si trovano anche buddisti, protestanti e qualche musulmano. Si trovano a pregare contro il G8, praticamente.
  • Nel frattempo Anarchici contro il G8 a cui hanno aderito anche tutta un’altra serie di sindacati di base cioè l’RdB, CUB, USI-AIT[12], lo SLAI Cobas e decidono invece di non fare una piazza tematica con l’intenzione di entrare nella zona rossa, anche perchè viene valutato che l’intenzione di entrare nella zona rossa è velleitaria. Decidono di fare questa piazza tematica a Sanpierdarena con una manifestazioneche poi si avvierà verso il centro storico dove si volge il G8. Per chi conosce Genova diciamo che questa è l’unica manifestazione a ponente che poi tutte le altre piazze tematiche sono a levante vicino alla zona rossa.

 

Arriviamo la mattina del 20 luglio e vediamo cosa succede.

 

Sara – Ma il movimento anarchico perchè ha fatto una scelta che differisce dalle altre?

 

Robi – Viene fatta una scelta che differisce dalle altre proprio perché nelle assemblee che venivano fatte degli Anarchici contro il G8 viene valutato il fatto che c’è un grande velleitarismo in tutte queste piazze, un velleitarismo che tra l’altro non è supportato da elementi tattici. Per dire, le entrate nella zona rossa, adesso io non mi ricordo tanto di preciso, ma erano nell’ordine delle centinaia. Il fatto anche di accumulare gruppi in zone non era così razionale dal punto di vista dell’assedio perchè effettivamente se tu volevi fare l’assedio e volevi veramente incasinare la situazione era molto facile, c’erano centinaia di entrate.

La cosa che a me mi ha stupito di più di tutto il G8, due cose, due racconti personali ti farò.

 

  • Il primo è stato che mi sono svegliato la mattina e non ho sentito il rumore di gente che spingeva contro questo cancello perchè ti giuro… Io sinceramente credevo fosse tutto uno scherzo e che quella mattina lì questi si stavano organizzando… A me non convinceva. Come è possibile che con centinaia di entrata questi si accumulano in 5/4 posti comprese le suore e cercano da questi 5 posti qua di fare qualcosa? Perchè con centinaia di entrate non cerchi di entrare in centinaia di posti diversi e veramente violi la zona rossa?
  • Oltre una cosa che non mi aveva convinto in precedenza, c’è stato un gruppo di gente che abitava dentro il centro storico, il centro storico, come ti dicevo, erano 60 mila persone, qui ci sono state delle assemblee di gente che diceva “ma noi che abitiamo dentro la zona rossa, se noi ci organizzassimo per fare del casino dentro la zona rossa?”

E questo, il Genoa social forum lo ha assolutamente boicottato nella maniera più totale tanto è vero che tutte le proteste dentro la zona rossa erano cose personali. Gente che attaccava degli striscioni alla finestra che attaccava le mutande. Vi  erano tantissime mutande perchè c’era stato Berlusconi che aveva detto che non bisognava tenere le mutande nel centro storico di Genova perché ci si faceva brutta figura e quei giorni lì tutti attaccavano i panni alla finestra (ridiamo). Però non c’è stata nessuna forma di protesta collettiva.

 

Sara – Può essere che vi fosse stato il freno della paura?

 

Robi -Visto come è andata non credo che sarebbe potuta andare molto peggio di così.

Allora ricordo personale. La mattina del 20, la manifestazione degli Anarchici contro il G8 oltre essere l’unica a ponente era anche l’unica pomeridiana. Per cui la mattina del 20 ero libero e non sapevo cosa fare, o meglio, avevo tante cose da fare per cui dico “provo a girare per un po’ di piazze tematiche”. Vado in due piazze tematiche.

 

  • La prima è quella degli antagonisti anche perchè ci sono i miei amici dei Cobas e mi trovo di fronte a questa situazione veramente surreale in cui ci sono in condizione veramente di paura un blocco di gente che sono quelli del Cobas della scuola, vestiti da insegnanti insieme a altri cobas di enti locali, qualche fabbrica ecc ecc. In un angolo della piazza, tutti assieme così (dice mentre stringe le spalle per simulare una specie di stato fisico di oppressione). Nella piazza ci sono tutti quegli altri che hanno chiamato gli antagonisti compresi anche gli ULTRAS e da un altro lato della piazza ancora, perchè la piazza delle Americhe è una piazza molto grande, si vede passare un gruppo di Veri Black block (d’ora in poi BB). Che poi c’è una differenza tra veri BB e BB per un giorno, che passano davanti a una banca e spaccano tutte le vetrine di questa banca. Quando avviene questa cosa, che si vede avvenire, cioè non è una cosa che avviene in piazza, si vede perchè piazza delle Amerche lo consente, avviene tipo a un centinaio di metri. Gente che appartiene al gruppo degli antagonisti…

 

Sara – Che tipo di antagonisti?

 

Robi – Gli antagonisti tipo il newrozl’askatasuna…

Loro partecipavano al Genoa social forum. Gli unici che non facevano parte del Genoa social forum erano gli Anarchici contro il G8. Gli antagonisti, se te vai a vedere ci sono Vernocchi e Emiliucci, tra i portavoce del Social Forumche sono i loro rappresentanti.

 

Sara – Dal G8 non viè stata una divisione tra disobbedienti e autonomi…

 

Robi – No stammi a sentire, la cosa era avvenuta prima. Tant’è vero è che gli antagonisti non parteciparono a MobilTebio a differenza degli Anarchici che ne fecero parte e poi però… Quando c’era mobiltebio, la situazione era questa: (indica sul tavolo degli oggetti) qui ci sono i poliziotti, qui c’è un gruppo di MobilTebio che aveva deciso di mandare avanti le Tute bianche con gli scudi che poi hanno portato a Genova, solo che lì hanno un po funzionato nel senso che si fronteggiavano con i poliziotti così, però i poliziotti non hanno caricato… Poi c’erano un gruppo di gente tutta vestita di nero che eran quelli del network antagonista (come si  chiamavano allora) di cui facevano parte Askatasuna[13], Newroz[14] ecc ecc. che invece cercavano di caricare più violentemente la polizia seppur venendo respinti. Quindi non avevano partecipato insieme a MobilTebio, mentre invece hanno partecipato insieme al G8 insieme al Genoa Social Forum.

 

(Ritornando a piazza delle Americhe) A quel punto li c’è gente come i BB per un giorno che iniziano veramente a sfasciare tutto. Sfasciare tutto significa che le prime vittime sono i vasi di fiori che sono al centro della piazza e che vengono rovesciati, rotti e roba del genere. Dopo di che vengono rotti semafori, cabine telefoniche, bidonetti della rumenta, qualunque cosa più o meno fosse nella piazza. (Si accende una sigaretta).

A quel punto li, quando questi qui stanno facendo questa cosa la polizia inizia a caricare per cui, tutti questi qua dei Cobas si ricompattano da una parte e praticamente fuggono per dei viali fino a arrivare a Nervi dove c’erano le suore e gli altri iniziano gli scontri del G8 che poi vanno avanti tutto il giorno. Che a quel punto lì, dopo aver fatto un pezzetto con i miei amici Cobas e essere arrivato, insomma che non avevamo più la polizia alle spalle, quindi eravamo abbastanza tranquilli.

 

Ho deciso di continuare la mia strada e passo da Assarotti, dove invece ci sono i pacifisti e gli ambientalisti. Andiamo dove mi sembra invece che gli scontri non ci sono. Vado li e trovo tutti questi seduti per terra in questo grande spiazio che porta a Assarotti. C’è tutto questo viale pieno di gente seduta per terra con le mani bianche, tutta tranquilla, mi siedo pensando che almeno ci son questi qua che sono… Tranquilli (…).

Ci sono tutti questi qua tranquilli, vedo passare un gruppo di veri BB, ripeto la parola perchè poi ti spiego perchè dico “veri BB” perchè è una cosa molto importante. Vedo passare un gruppo di veri BB che stanno evidentemente scappando dalla polizia che li insegue e passano da una parte della piazza, con tutta la gente lÌ indifferente e qualcuno un po’ ostile nei confronti di questi. I BB non venivano considerati parte del Genoa Social Forum, questo è importante perché ufficialmete loro non c’erano.

Cosa succede? Arrivano i poliziotti, i poliziotti non inseguono i veri BB, ma iniziano a picchiare la gente che si trova li seduta per terra, causando… si si, cioè questi sono arrivati, hanno trovato la piazza queste…te lo giuro, io c’ero, questa la puoi raccontare l’ho vista con questi occhi, ma non con questi occhiali che nel frattempo li ho cambiati (cerca di alleggerire la conversazioni che si fa tesa per entrambi), questi (i poliziotti) iniziano (l’intervistato imita con suono onomatopeico le botte dei manganelli aiutandosi con una gestualità volta a mimare la repressione vista), tutum, tutum… questi qua seduti per terra qualcuno che provava a alzarsi e tutum, dieci minuti e vanno via. Nel frattempo tutta le gente cerca di circondarli, di far qualcosa e invece tum tutum e invece se c’era rimasto qualcuno in mezzo lo picchiavano ancora di più per farsi strada. Cioè questo per darti una idea…

Te fai conto,la spianata è questa, la gente era qua, questa cosa qua avviene qua (disegna su un foglio di carta per gli appunti), i veri BB passano di qua. Quindi non è che i poliziotti trovano qualcuno che li ostacoli, i poliziotti scendono dalla strada dove sono passati i veri BB e si mettono in giu per questa discesa. Nel frattempo i poliziotti che erano davanti iniziano a lanciare lacrimogeni contro questa gente qua con le mani bianche alzate.

Anche qua, butta male.

Andiamo verso Sanpierdarena e, continuo a piedi, passo la circonvallazione di sopra, passo una bella stradona lunga…

 

Sara – E qui era ancora mattina?

 

Robi – E qui sarà stato più o meno le due, le tre del pomeriggio, perché l’appuntamento a Sanpierdarena mi sembra fosse verso le cinque. Passo di sopra, faccio la strada lunga, mi fermo amangiare ecc ecc e inizio a arrivare la. In tutti i posti dove mi fermavo, tutta la gente che incontravo mi diceva che stavano succedendo dei casini… No scusami non era alle cinque era tipo verso le tre o le quattro, poi ti spiego perchè, perchè verso le cinque muore poi Carlo Giuliani e arriva la notizia quando noi siamo li in corteo.

Insomma mi arrivano tante voci e messaggi sul cellulare che dicono sta succedendo un grosso casino. A Sanpierdarena una manifestazione veramente grossa, veramente nell’ordine delle 10 mila, 12 mila persone, anche perchè tanti genovesi, tantissimi genovesi, avevano deciso comunque di andare… La proposta di Anarchici contro il G8 aveva convinto moltissime persone a Genova perchè… Intanto perchè c’era stata questa manifestazione che comunque aveva segnato, secondo me, per i genovesi, l’avevano vista come una cosa  che c’era qualcuno che parlava un po’ anche a loro no? Perchè il problema del Genoa social forum per i genovesi è che era visto come una cosa molto estranea da loro. Con le sue parole d’ ordine ecc ecc tant’è vero che anche per esempio tra i Cobas…Tutta la base dei cobas, sono andati tutti quanti agli Anarchici contro il G8, anche perché non c’era forse quell’elemento che molti genovesi hanno vissuto un po’ di proterbia  anche rispetto a certe cose, quindi non a caso, per il decennale, la manifestazione è proprio partita, la manifestazione ufficiale, da Sanpierdarena, e questo non è stato un caso.

L’unica manifestazione che è arrivata veramente al confine della zona rossa è stata quella di Anarchici contro il G8, sebbene dal lato di ponente. Durante la manifestazione non è successo niente di azioni, se non azioni contro banche o contro multinazionali, niente tipo, contro negozietti, macchine, vasi dei fiori e roba del genere e quindi questa è stata un’altra cosa che ha dato molta credibilità a quella manifestazione.

Insomma la manifestazione si svolge, arriviamo al confine della zona rossa e nel frattempo c’è la notizia che è morto Carlo Giuliani[15]. Io cerco di andare verso la zona dove ci sono le manifestazioni e è veramente un casino. Nel senso che veramente che lì c’è la polizia a giro che faceva rastrellamenti, trovava la gente che sembrava essere parte della manifestazione e semplicmente per il fatto di trovarla la menava. Soprattutto quella che trovavano isolata o che trovavano in piccoli gruppi, in misura molto minore rispetto a quello che sarebbe successo il giorno dopo.

 

Dopo la morte di Carlo Giuliani viene fatta una sorta di non-assamblea nell’accampamento del Genoa social forum che era accanto alla Fiera del mare dove viene fatta la mostra navale, e viene fatta una sorta di non-assamblea…

 

Il giorno dopo arrivano tantissime persone, veramente una marea di persone, probabilmente la più grande manifestazione della storia di Genova. 300.000 persone, ma realmente 300.000 persone, e succede quello che succede, nel senso che avvengono tutta una serie di attacchi contro i manifestanti. La manifestazione parte prestissimo. Io praticamente, appunto come ti dicevo abitavo in zona rossa, per cui io a piedi cerco di andare a questa manifestazione.

Io sapevo che doveva partire alle due, quindi mi avvio per essere la all’una e mezzo, così, scopro che in realtà la manifestazione è gia iniziata a partire dalle 12. Io arrivo da Carignano, non so se te hai presente, quando te arrivi dal monte di Carignano, te poi c’hai sotto tutta la fiera del mare. Quando arrivo dal monte di Carignano trovo la polizia che ci ferma e ci dice che non possiamo andare avanti perchè di li non si può passare. Praticamente c’era un grandissimo schieramento di poliziotti davanti alla fiera del mare, diverse file e file di poliziotti tutti quanti con i fucili che sparano i proiettili lacrimogeni. Arriva la manifestazione, a un certo punto la manifestazione si ferma e escono dalla manifestazione 10/15 persone in questo piazzale veramente vuoto. Questo gruppetto inizia a lanciare contro i poliziotti tipo dei sassi, neanche molotov, sassi. I poliziotti che erano tipo a 50 m, quindi quei sassi li non ci sono mai arrivati ai poliziotti…

La polizia inizia a sparare lacrimogeni e continuano veramente per un tempo lunghissimo, io per anni ho avuto l’intossicazione da lacrimogeni, tant’è vero che nel 2001 ho fatto una serie di esami oncologici perchè credevo di avere un tumore. Avevo una serie di indizi poi ho scoperto che era una intossicazione da lacrimogeni.

(Tornando alla manifestazione) Praticamente continua questa cosa qua lunghissima e nel frattempo, sempre da questo fosso qua dove mi trovo, praticamente vedo che arrivano blindati da tutte le parti, poliziotti, carabinieri in mare ci sono motoscafi, dai motoscafi lanciano lacrimogeni, ci sono gli elicotteri, dagli elicotteri lanciano lacrimogeni. Dappertutto lanciano lacrimogeni, capito? La gente che cercava rifugio negli scogli, si vedevano piovere lacrimogeni dal mare. Dalla mia posizione esterna, dopo un po’, questi poliziotti che sono lì, perchè nel frattempo c’era anche gente che doveva andare semplicemnte tipo a far la spesa o cose del genere. Quindi nel frattempo un po’ alla  genovese dopo tutta una serie di questionare, i poliziotti decidono di far passare le persone.

Io cerco di rimettermi nel corteo, che si era spezzato in due da quel punto a quell’altro arrivo nella prima parte del corteo alla stazione di Brignole dove la gente che arriva prende i treni e scappa perchè poi quello che è successo quel giorno lì è stato quello.

Torno indietro e mi unisco a un gruppo di gente della FAI che era nella seconda parte del corteo e che però in qualche modo era riuscita un po’ a cavarsela in mezzo agli scontri e vedo tutta una serie di scene. Compresa tantissima gente picchiata, la cosa allucinante è proprio il vedere… Di fatto non sai veramente cosa fare. Io mi trovavo in certe situazioni che eravamo in due persone sole, in una strada dove magari c’erano tre, quattro, cinque gruppi di sbirri che picchiavano gente che si metteva con le manni al muro così (alza le mani sopra la testa) e diceva “no io non c’entro niente, non sto facendo gli scontri”. Perchè poi gli scontri, mentre il venerdì c’è stata un tot di gente che ha fatto gli scontri, o perchè ci si son trovati come è successo ai disobbedienti o per altri motivi… C’era un tot di gente anche che, se vogliamo, era attrezzata e che era lì a far gli scontri. Il sabato non c’era questa cosa qua che nessuno al mondo poteva pensare cosa sarebbe potuto succedere quel giorno li.

 

Finita la manifestazione vado al media center perchè facevo il corrispondente sul G8 per un quotidiano online della rivista Decoder che si chiamava Decoder.it. Quindi tutti i giorni mandavo loro una corrispondenza del G8. Vado al media center che è la Diaz. Mando questa corrispondenza così alle 23 prendo per andare a casa. Arrivo a casa dopo mezz’ora, accendo la radio e sento dire che c’è la polizia che sta facendo irruzione alla scuola… Siccome che ce ne erano tante di scuole, c’erano le scuole che ci stavano gli antagonisti le scuole che insomma, che scuola è questa? Cercavo di scoprire qual’era questa scuola qua e scopro che è la Diaz. E guarda, la storia della Diaz è abbastanza allucinante perchè la Diaz era un posto dove appunto c’erano tutti i computer con i giornalisti, comunque era il media center dove i giornalisti di giornali, diciamo, ufficiali. Io quando scrivevo questa roba per decoder.it accanto a me c’era una tipa francese che stava scrivendo un articolo e lo stava spedendo dal media center della Diaz.

Ritorno alla Diaz pensando onestamente “che cosa potranno fare mai alla Diaz perché la Diaz praticamente è una scuola a due piani in mezzo a tutta una serie di edifici. Sono due scuole, la Diaz e la Pertini, tra l’altro le cose peggiori sono successe alla Pertini che per qualche motivo mediatico l’han sempre chiamata la Diaz.

Circondata da palazzi da 10/12 piani.

Arrivo li e vedo che ci sono in tutte le terrazze gente che sta a guardare cosa succede, son 10.000 testimoni. Arrivo li che inizio a vedere gente veramente sconvolta, cosa sta succedendo? A un certo punto mi rendo conto che la gente li dentro sta urlando e rimango li finchè non tirano fuori la gente insanguinata ecc ecc.

 

Il giorno dopo partecipo all’ultima assemblea, il 22 che ricorderò tutta la vita come  una assemblea praticamente di parole vuote e di shock totale. Perché la gente che parla dice solamente le cose così perché non puoi dire niente rispetto a quelle cose lì che hai visto succedere perchè sono veramente allucinanti e la cosa della Diaz è la cosa più allucinante perché è successa a bocce ferme e la mattina c’era il sincero sospetto che qualcuno l’avessero ammazzato. Perché la gente che avevi visto portare via dalle ambulanze e, io ero li alle ambulanze, quando passavano, era gente che comunque vedevi insanguinata, coperta di sangue, inerte, che non si muoveva.

 

Sara – Può essere stata una strategia da parte della polizia attaccare la diaz, essendo il centro…

 

Robi – Ora, questa è una intervista sulle esperienze quindi non dovremmo parlare anche delle analisi, però un’analisi che più mi ha convinto rispetto al G8 è quella che avevo letto fatta da uno storico tedesco e che poi ha ripreso in parte la Donatella Della Porta che è una ricercatrice storica che forse avrai sentito nominare, è quella della police riot, cioè che al g8 c’è stata una specie di riot della polizia, questo te lo dico per tanti motivi. Intanto per l’esperienza delle manifestazioni, cioè tutte le manifestazioni che ho visto ci sono delle eccezioni, peró tutte le manifestazioni che ho visto funzionano così cioè che la polizia cerca di mandare via la gente, impedendoti di arrivare a un posto determinato, cerca di mandarti via e ti manda via. Questa è una cosa che vale per tutte le maifestazioni a cui ho partecipato io fuori che tre eccezioni.

 

  • La prima è stata Comiso nell’83[16] in cui la polizia, dopo anche che era riuscita a impedire, nel caso degli anarchici, di arrivare alla base di Comiso per un po’ ha continuato a inseguire la gente. Per un po’ però é abbastanza limitatamente perché poi la gente appena è andata lontana dalla base militare, la polizia si è fermata, puó aver pestato tre persone e arrestatane cinque o sei con un breve inseguimento.
  • Poi in realtà una cosa molto simile al G8, sempre nel 1983, fu la manifestazione al super carcere di Voghera[17], una manifestazione di 2,3 mila persone. Non enorme, questo è un particolare importante. Che praticamente non era stata autorizzata all’ultimo minuto e alla manifestazione, all’epoca c’erano tutti i detenuti per lotta armata, tutte cose così.

La manifestazione dei parenti ecc ecc, la gente che era lì è stata veramente massacrata, io li me la sono cavata veramente per il rotto della cuffia. Una tipa lì mi ha fatto entrare in un portone e mi ha tenuto lì fino alle nove di sera. Poi alle nove di sera sono uscito col figlio di questa che mi ha accompagnato in macchina a una stazione ferroviara fuori Voghera, perchè questa non so, aveva un figlio che non so se aveva 21, 22 anni, “Non so poteva essere il mio figliolo” e probabilmente le è presa una roba così.

Però lì è stato veramente un massacro. Però è stato l’unico esempio che ho visto di una cosa del genere. Comunque su una piccola manifestazione, perché l’esempio che fanno molti che dicono “la roba che è successa al G8 era gia successa a napoli”, no a Napoli è successo che un piccolo gruppo di poliziotti, un gruppo relativamente piccolo, ha bloccato in una strada un gruppo di manifestanti molto precisi che erano quelli di alcuni centri sociali napoletani con qualcuno che magari ci si è ritrovato in mezzo e li ha massacrati, però era un gruppo contro un altro gruppo abbastanza preciso.

 

A Napoli[18]… Io ero coi Cobas, una parte dei Cobas di Roma credo, per sbaglio, si son trovati li, invece con i Cobas di Genova e di Milano siamo riusciti a svicolare da un’altra parte, chi si è trovato lì le ha prese anche lui. Peró era una cosa di un piccolo gruppo. Per dire, da noi c’erano i carabinieri che ci hanno fatto passare, non ci hanno bloccato, picchiato e roba del genere, c’han fatto passare e c’han fatto uscire dalla piazza e così tanta altra gente.

 

Il 22 sono tornato a Pisa, perchè ero con una persona, c’era anche Zino. Il 22 con questa persona e con Zino siamo tornati a Pisa. Per darti idea del clima che c’era, Zino prima di entrare in macchina mi ha fatto lasciare tutto quello che poteva essere di sinistra, nel caso ci avessero perquisito la macchina, dal manifesto a qualsiasi cosa, il portachiave, questo (Mi mostra il portachiave) non me l’ha fatto portare perché se tiravo fuori le chiavi vedevano che era una cosa anarchica e ho dovuto lasciare la medaglietta a un tipo e riprenderla il giorno dopo. No, ma non era una cosa così insensata. C’è gente che è stata una settimana in galera perchè gli hanno trovato una felpa col cappuccio.

 

Sara – Per una felpa col cappuccio?

 

Robi – Per una felpa col cappuccio, capito? Quindi non era una roba così insensata, era una roba che poteva succedere quel giorno lì. E sono tornato a Genova poi il giorno dopo stesso, perchè appunto il martedì 22 c’avevamo una riunione a… Io ero nei Cobas ed ero precario ed ero praticamente… all’epoca ero l’animatore del comitato precari lì a Genova. C’era una cosa noiosissima che non ti sto a spiegare, che era cambiato il sistema delle nomine dell’assegnazione degli anni scolastici. Praticamente noi avevamo una grande vertenza e quindi noi ci continuavamo a riunire anche a luglio, quindi oltre al G8 noi ci avevamo una grande vertenza di tipo sindacale. Poi sono tornato a Genova il 23 luglio e poi vabbè, sono andato il giorno dopo ai funerali di Carlo Giuliani, alla manifestazione che ci è stata a Genova come ci è stata in tutta Italia e che è stato il momento in cui diciamo che si è leggermente respirato, leggermente. In una situazione veramente delirante.

 

L’ultima cosa personale è questa. La mattina dopo sono a Asciano nella mia casetta che io comunque quando lavoravo a Genova, siccome costava veramente poco l’affitto a Genova che, insieme ai miei coinquilini, avevo deciso di continuare a tenere la camera che ci avevo lì a Asciano dove abito ancora ora. Sono praticamente lì che dormo e a un certo punto mi sveglio e sento che c’è il rumore di elicotteri e mi spavento enormemente. Mi spavento per questo rumore, apro la finestra e vedo praticamente che c’è un incendio enorme li sul monte piuttosto vicino a casa mia. Un incendio enorme, con le fiamme altissime. Dico “ah vabbè ma è soltanto unincendio”. Chiudo la finestra e torno a dormire. Non è più il G8. Quando mi alzo, che mi sono rialzato tardissimo perchè te fai conto tutti questi giorni che non avevo dormito ecc e finalmente potevo dormire. Mi alzo e vedo che è tutto nero. Ci sono i vigili del fuoco nell’aia davanti a casa che mi guardano e dicono “Ma te eri in casa?” Avevano sgomberato tutte le case perchè il fuoco era arrivato fin lì. Però io al solo pensiero di non essere a Genova, le fiamme altissime non mi avevano spaventato. Ero tornato a dormire tranquillamente. Se vuoi un giorno ti porto a casa ci sono ancora i segni di roba bruciata da quell’incendio li che è ancora ricordato a Asciano come l’incendio più enorme che c’è stato dato che si è avvicinato ai bordi del paese.

 

Sara – Prima parlavi di una presenza di due tipi di BB…

Robi – Parliamo un attimo del discorso dei BB. Ci sono stati dei gruppi organizzati di BB sia americani, che inglesi, che tedeschi, danesi, olandesi, forse anche di qualche altro paese, ma io ho sentito solo di questi che hanno partecipato ai giorni del G8. Questi erano organizzati, erano molto scenici, erano molto in divisa eran quelli che per esempio sono famosi. C’avevano anche una cosa abbastanza scenica, andavano in giro con questi tamburi…e hanno fatto un certo tipo di azioni. Dopo di che a Genova sicuramente c’è stata molta gente… Secondo me anche proprio per quello che è stato il comportamento della polizia che è stato veramente devastante. Cioè per capirci, le ultime cose della mia vita genovese sono state queste. A Genova, prima del G8, l’atteggiamento generale era un atteggiamento tipicamente genovese “cosa vengono questi a romperci i maroni?”. “Questi che vengono a romperci i maroni” erano tanto quelli, i capi di stato del G8, che non si sa perchè dovevano venire proprio a Genova. Perchè al popolo genovese di questo prestigio interazionale… Tu se hai respirato un po’ di aria di Genova, lo dovresti sapere, non gliene può fregare di meno. La Superba è la Superba è il luogo dove è nato il mondo e qualsiasi cosa che viene alla Superba è sempre robetta al suo confronto, nella sua molto Undergroung… Mai ti diranno, noi siamo il miglior posto del mondo, anzi saranno sempre a lamentarsi che Genova c’ha tutti i mali dell’universo però poi di fatto Genova è Genova e il resto del mondo è una dependance, no? Questo è un atteggiamento classico del genovese nei confronti del resto del mondo. Con una parte più militante che in varia misura invece sosteneva la manifestazione. Però in varia misura. Tanto è vero che la manifestazione del giorno 20 luglio più partecipata dai genovesi, e io qui ci metto due mani sul fuoco, è stata quella di Sanpierdarena, 10,12 mila persone di cui al massimo 2.000 venivano da fuori. Gli altri erano tutti genovesi. Solo perché erano i genovesi del ponente… perchè c’era una certa convinzione rispetto a questa manifestazione per i motivi che ti avevo detto prima.

Per quello che so io, per quello che ho letto anche su dei documenti, tra cui un libro che magari puoi cercare da qualche parte e sperare che non lo veda mai un pubblico ministero italiano che si chiama “Genova in fire” pubblicato da Autonomedia[19], una casa editrice americana, del 2002.

Anche se poi, qualcuno di questi BB, soprattutto, americani e tedeschi, hanno fatto delle piccole azioni, mirate, per tutto il corteo, non sono stati accolti del tutto bene però erano delle azioni molto molto mirate. Detto questo, dopo quello che ha fatto la polizia, come ti ho detto la pioggia di lacrimogeni contro sassate che non li hanno raggiunti minimamente a nessuno di loro, anche perchè bisognava essere l’incredibile hulk per riuscire a lanciare un sasso da quella distanza e colpire qualcuno, oltre che probabilmente non gli avrebbero fatto niente perchè questi erano corrazzati e bardati dalla testa ai piedi. C’è stata un sacco di gente che è stata dispersa e ha cominciato a fare azioni di qualunque genere. Per onestà intellettuale c’è stato un sacco di vandalismo. Io sono tornato a Genova la sera del 23, perché il 24 c’era questa riunione dei cobas di pomeriggio. La mattina, per sistemare la sede dei Cobas perchè c’era radio Gap[20] che riuniva le radio di movimento che trasmetteva in diretta il G8, quindi era una cosa fatta da radio black Out, Radio Ondarossa, Radio Onda D’urto, Radio Libertaria di Trieste e trasmetteva lì dalla sede dei Cobas.

La mattina, dopo aver fatto questa riunione, questo mio amico, questo compagno con cui avevamo sistemato la sede mi ha detto, ma perchè non andiamo a fare un giro in vespa per vedere cosa è successo dove ci sono stati gli scontri? A due giorni di distanza la cosa veramente allucinante era questa. Te vedevi delle strade dove magari c’era una banca e avevano fatto tutte le vetrine però non c’era nient’altro, tutta la strada l’unico posto che avevano beccato era la banca pure il Mcdonald e tutto il resto intatto. Vedevi delle strade dove era stato distrutto tutto.

Io ho visto la bottega di un ciabattino che io conoscevo perchè all’inizio quando io abitavo a Genova abitavo dietro la stazione di Brignole, e l’avevo visto, era proprio sotto casa mia. Questo posto qua era completamente nero fumo, perchè evidentemente avevano bruciato qualcosa e sul muro a fondo, te lo giuro, c’era scritto: smash capitalism. Ora cos’ha a che vedere un ciabattino col capitalismo internazionale, me lo devi spiegare. C’erano delle strade che erano state completamente distrutte, erano state rotte le finestre delle case al primo piano, delle case dove abitava la gente.

 

Io non ci ho mai creduto alla storia degli infiltrati. Probabilmete c’era qualche infiltrato perchè ci sono a tutte le manifestazioni, però non sono stati loro a fare questa roba qua. Cioè è stata una cosa causata anche dalla polizia, infatti guarda, la cosa importante, a Genova c’è stata dopo il G8, la grande indignazione è stata contro la polizia perchè la polizia è stata vista come quella che ha devastato la città. Anche la gente più conservatrice che era, diciamo così, prima sentivi che parlavano male dei manifestanti, dopo parlavano male dei poliziotti.

 

Sara – Come per esempio la gente che avrebbe votato DC.

 

Robi – Il sindaco di Genova che aveva fatto campagna contro, perchè questo era stato che aveva accolto i manifestanti del G8 mettendo a disposizioni le scuole, ci sono state le elezioni a ottobre novebre, questo che al primo mandato aveva vinto al ballotaggio, al secondo mandato aveva vinto col 75/80 per cento al primo colpo, con molti piu voti di quello che avevano preso i partiti della sua lista. Perché c’è gente che aveva votato Forza Italia che ha votato lui come sindaco, pur essendo uno del PDS. Anche perchè sia primo canale, che sarebbe la televisione privata genovese che a Genova è molto vista, il primo canale a Genova è la televisione più vista in assoluto, più della RAI, è l’unico posto in Italia dove la TV locale supera la RAI e Mediaset. Sia primo canale che Secolo decimonono, hanno avuto un atteggiamento fortemente critico nei confronti della polizia.

 

Sara – La paura percepita effettivamente ha cambiato il movimento…

 

Robi – Cos’è che ha cambiato dopo? Adesso fare una valutazione sul movimento è veramente difficile, secondo me…

 

Sara – Più che altro io vorrei sapere come tu attualizzi quei momenti…

 

Robi – Ma, stammi a sentire, questo nell’immediato del dopo Genova in effetti non è stato vero. Genova in qualche modo, per un tot di tempo ha costituito una spinta propulsiva. Per esempio una manifestazione che c’è stata un anno dopo del Social forum di Firenze, nonostante un po’ di paure che c’erano perchè rispetto anche a quello che è successo al G8 per esempio è stata una manifestazione enorme. Si dice di 1 milione di persone, sicuramente era più grande di quella che c’era stata il 21 luglio a Genova.

Io conosco persone che prima del G8 non si interessavano alla politica che dopo il G8 di Genova ha iniziato a interessarsi di politica. C’è stato il mercoledì 25 che è stato veramente molto importante. Il 25 luglio ci sono state manifestazioni in tutta Italia e è stato un giorno di manifestazioni veramente enormi. In tutta Italia ci sono state manifestazioni veramente oceaniche. La più grande manifestazione cittadina che io ho mai visto a Genova in tutti gli anni che ci sono stato è stata proprio il 25 luglio dove c’erano solo i genovesi.

Secondo me se io dovessi fare un bilancio politico di tutta una serie di cose, io non so quanto il G8 poi abbia avuto veramente… il G8 è stato un avvenimento enorme che ha avuto tutta una sua influenza ecc, però caso mai è stato il momento di rilancio dei movimenti. Per una persona come me che viene dal buio degli anni settanta/ottanta, i movimenti, si diceva con degli amici con della mia età,che dopo aver attraversato il deserto che era un deserto degli anni ottanta e aver iniziato a incontrare le prime oasi che erano i centri sociali e tutte queste cose qua che alla fine degli anni 80 sono arrivate anche attraverso esplosioni come la pantera degli anni 90 negli ambienti universitari. Erano arrivate finalmente… dopo gli anni 2000 sono stati gli anni delle verdi praterie. Ora forse riniziano gli anni del deserto, però ora, rispetto a quello che c’era prima. Dopo il G8 ci sono stati gli anni delle verdi praterie perchè i movimenti si son diffusi ecc ecc.

M allo stesso tempo sono gli anni in cui si è consolidato il neoliberismo. Dal mio punto di vista, cosè che ci è stato? A partire dal G8 e dal G8 stesso, non c’è stata una capacità poi di dare una risposta a certe cose. La politica deve anche ottenere dei risultati. Perchè la destra riesce cosi tanto ad aggregare? Perchè loro i risultati li ottengono, vengono sgomberati i campi rom, c’è sempre più polizia, c’è sempre più repressione e questi sono risultati che sono tangibili. L’odio paga, perché contro i poveracci tu puoi fare delle cose. Il problema è che non paga le lotte non hanno più prodotto risultati. L’ultima lotta che li ha prodotti è stata quella contro gli OGM. A parte quella antiproibizionista che ha portato alla pronuncia della corte cosituzionale, ma stiamo parlando di robe molto piccole. I movimenti non sono più riusciti ad avere risultati e questo li ha resi sempre meno credibili.

[1] http://www.terradinessuno.org/

 

[2] http://www.leoncavallo.org/

 

[3] http://www.osservatorioantipro.org/

 

[4] http://processig8.org/GSF/index.html

 

[5] http://www.vittorioagnoletto.it/chi-sono/

 

[6] https://www.cub.it/

 

[7] http://www.slaicobas.it/

 

[8] http://www.federazioneanarchica.org/

 

[9] http://alternativalibertaria.fdca.it/wpAL/

 

[10] http://ita.anarchopedia.org/Federazione_Anarchica_Informale

 

[11] http://www.ecn.org/agp/g8genova/adesioni3.htm

 

[12] http://www.usi-ait.org/

 

[13] http://www.csoaskatasuna.org/

 

[14] https://newroz.noblogs.org/

 

[15] http://www.piazzacarlogiuliani.it/

 

[16] http://www.infoaut.org/index.php/blog/storia-di-classe/item/2300-8-agosto-1983-la-battaglia-di-comiso

 

[17] http://www.osservatoriorepressione.info/voghera-9-luglio-1983-le-carceri-speciali/

 

[18] http://www.globalproject.info/it/in_movimento/napoli-fuuna-carta-sporca/2406

 

[19] http://autonomedia.org/

 

[20] http://processig8.org/Radio/radio_GAP.html