a cura di Paolo Pax
Quel pipistrello, nevrotico e multiforme, pazzo ed impaziente di volare, fuori dall’angusta stanza dello spirito, ha nome creazione. Federico Mazzoni libera felicemente l’irrequieto nero animaletto, gli apre un varco: e il suo pipistrello, nell’anelata aria aperta, prende la forma della scrittura. Di racconti, di sceneggiature per teatro, per fumetti e cortometraggi.
In uno stile divertente e piacevole, prendono corpo storie di una certa originalità, temi non banali sono affrontanti con soluzioni talvolta sperimentali. Si chiude il sipario e Lo strano caso del Signor Rossi sono riflessioni metateatrali: nella prima i protagonisti si interrogano se il teatro abbia ancora o meno storie da raccontare; nella seconda diventano consapevoli della propria piatta natura di personaggi, ristretta ai copioni che son costretti a recitare. La fabbrica delle parole è una commedia ispirata alla filosofia del linguaggio, in cui assistiamo a una battaglia per preservare la preziosa incertezza delle parole. In Nascita dell’idrovolante (storia d’amore tra un aeroplano e una barca a vela) è innovativa la scelta di porre il titolo come conclusione; mentre la brillante idea di Verba sequentur sta nel finale, in cui il protagonista si configura come secondo autore, modificando con cancellature e aggiunte il racconto del primo autore Federico. Volare come una farfalla, pubblicato dalla Historica edizioni nel volume 2 dell’antologia
Racconti Toscani, ci presenta una bambina le cui allucinazioni di mondi meravigliosi sono sedate da una dolorosa cura di psicofarmaci.
È possibile conoscere meglio Federico contattandolo
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maz.federico@gmail.com