Un viaggio che non promettiamo breve

Mai 6oo pagine furono divorate tanto rapidamente.
Wu Ming 1 con questo libro ci consegna una narrazione della lotta No Tav che non lascia niente al caso. Partendo dal raccontare il movimento Valsusino in tutte le sue anime e sfaccettature riesce a intrecciarsi con la storia delle lotte in quel territorio ma anche con le molteplici resistenze alle grandi opere che animano o hanno animato questo paese. Così incontriamo i No Expo, il movimento
contro il Mose e quello No Dal Molin. Si percorre una parte del viaggio con le altre opposizioni No Tav. Poi si scende nel profondo della Valsusa, sino ad arrivare alle radici: tutto d’un tratto capisci come la resistenza partigiana abbia lasciato in Valle un patrimonio di lotte pronto ad essere recuperato e rivitalizzato, reso nuovamente un’arma contro quell’”Entità”, così la definisce Wu Ming 1, che vuole imporre l’opera. E sempre sfogliando quelle pagine conosci un popolo, quello valsusino, che non ha mai sotterato l’ascia di guerra a questo sistema. Scopri un movimento operaio in grado di fare antimilitarismo dal basso opponendosi alla produzione bellica.
Se ogni tanto provi rabbia nel vedere l’enorme, variegato e capillare apparato repressivo messo in atto contro i No Tav, più spesso ti scappa una risata o un ghigno truffaldino per gli innumerevoli modi in cui il movimento è riuscito a farsi beffa dello Stato e dei suoi sistemi repressivi.
Con questo libro Wu Ming 1 distrugge punto per punto la narrazione tossica veicolata per decenni attraverso ogni mezzo dall’Entità e allo stesso tempo consegna una fotografia della Valle, di un movimento in grado di usare l’arma della solidarietà per divenire indistruttibile.


(ImpeRiot)