Lotto marzo pazzerello: c’ha la figa e c’ha il pisello!

L’8 marzo sciopero dall’etero-patriarcato, che opprime la mia identità e norma il mio orientamento sessuale.

 
L’8 marzo sciopero dal genere e dai ruoli costruiti socialmente e culturalmente per ingabbiarmi e controllarmi.


L’8 marzo sciopero dallo stato che attraverso tutti i suoi dispositivi perpetua gli schemi di dominio maschile.

 
L’8 marzo sciopero contro la strumentalizzazione del mio corpo per imporre sporche politiche securitarie governative.

 
L’8 marzo sciopero contro la militarizzazione delle città e dei territori che mi vogliono e mi rappresentano soggetto debole da
difendere e incapace di autodeterminarsi.

 
L’8 marzo sciopero contro le religioni che mi vogliono costola di un uomo, definendo ciò che è amore, ciò che è famiglia, ciò che è naturale.

 
L’8 marzo sciopero contro l’obiezione di coscienza, la colpevolizzazione e le stigmatizzazione delle donne che abortiscono derivanti dalla morale cattolica.

 
L’8 marzo sciopero dall’imposizione culturale dell’amore romantico, che mi vede a metà se non ho accanto a me un uomo, possibilmente geloso come segno di amore.

 
L’8 marzo sciopero contro la cultura dello stupro che legittima la violazione del mio corpo.

 
L’8 marzo sciopero contro il sistema capitalista che prende la mia identità di donna e ne associa delle caratteristiche da mettere a profitto, facendo di me un mero stereotipo.

 
L’8 marzo sciopero contro le nazioni, tutte, che con il loro mito della difesa dei confini ogni giorno producono allo stesso tempo morte e profitto sui corpi delle donne e degli uomini.

 
L’8 marzo sciopero contro le istituzioni totali, come le carceri, i CIE e gli ospedali psichiatrici, dove la mia identità viene annientata e il mio essere donna, trans, gay o lesbica rappresenta un ulteriore motivo di discriminazione.

 
L’8 marzo sciopero contro ogni autorità politica, economica, culturale e morale che vuole scegliere sul mio corpo e sulla mia mente.

 
L’8 marzo sciopero dal lavoro che mi discrimina in quanto donna, dove il valore del mio tempo viene considerato inferiore, dove ai colloqui mi chiedono se voglio essere madre per timore di pagarmi la maternità, dove mi sono precluse delle attività perchè ritenute maschili e dove viene perpetuata la divisione del lavoro sulla
base del genere.

 
L’8 marzo sciopero perché io sono io, unic@ nella mia diversità, uguale a tutte/i nei diritti: non permetteremo a nessuno di privarci della nostra libertà!