10 differenze tra il femminismo borghese e il femminismo libertario

Liberamente tradotto da noticiasyanarquia.blogspot.it

1- Le femministe borghesi cercano la protezione delle donne attraverso gli apparati coercitivi dello stato. Le femministe libertarie, sostengono l’autodifesa delle donne in comunità.
2- Il femminismo borghese vuole che ogni donna competa in condizioni di pari opportunità e sia retribuita secondo i suoi meriti individuali. Al contrario, le femministe libertarie lottano in modo che ogni individuo si sviluppi solidalmente in eguaglianza e che ognun@ sia soddisfatt@ secondo le proprie necessità.
3- Le femministe borghesi vogliono l’incorporazione delle donne nei posti di potere, nel parlamento e negli eserciti; nelle alte cariche delle imprese capitalistiche e negli esecutivi di governo. Le femministe libertarie, vogliono l’abolizione delle istituzioni gerarchiche. E’ per quello che si dichiarano contro lo stato, antimilitariste e critiche del parlamentarismo.
4- Il femminismo borghese sostiene che l’eguaglianza di genere è un “diritto umano” che dev’essere garantito dallo Stato. Le femministe libertarie sostengono che lo Stato non può garantire
l’eguaglianza, perché l’eguaglianza non si può raggiungere mediante la gerarchizzazione della società che genera l’organizzazione piramidale e repressiva dello Stato.
5- Le femministe borghesi creano “coscienza femminista cittadina”, cioè un insieme di pratiche e valori che creano un soggetto docile e sottomesso di fronte alle relazioni democratiche   neoliberali.
Le femministe libertarie creano “coscienza di classe femminista”, cioè principi e finalità libertarie con l’intenzione di abolire le relazioni di potere e sostituirle con relazioni libere in eguaglianza.
6- Le femministe borghesi insistono nello spiegare storicamente il femminismo mediante “ondate” (prima ondata, seconda ondata, terza ondata, ecc.), ignorando e censurando il femminismo
operaio, anarchico e comunitario. Le femministe libertarie, senza dimenticare i contributi teorici e congiunturali del femminismo egemonico, si nutrono soprattutto delle lotte storiche delle donne delle classi oppresse e sfruttate.
7- Le femministe borghesi vogliono un capitalismo “verde, amichevole e inclusivo”. Le femministe libertarie lottano contro il capitalismo e contro ogni forma di oppressione, sia essa economica, politica o culturale.
8- Le femministe borghesi si vincolano a organizzazioni gerarchiche e partiti parlamentari. Promuovono le campagne elettorali e l’importanza dell’inclusione della donna nella politica borghese. Le femministe libertarie si organizzano in associazioni orizzontali, praticano l’azione diretta, il mutualismo e l’autogestione.
9- Le femministe borghesi considerano di vitale importanza leggi sulla parità di genere per “femminilizzare” le istituzioni gerarchiche
del capitalismo. Le femministe libertarie ritengono che la lotta antipatriarcale non consista nel dominare “equamente”, alla pari dei maschi, altri statalisti, bensì nell’abolire le relazioni di dominio.
10- Le femministe borghesi vogliono che il maschio collabori nella
divisione del lavoro a casa e che sia un complemento della donna sotto canoni binari. Le femministe libertarie, invece, mettono in discussione radicalmente l’eteronormatività, la struttura familiare patriarcale e il concetto di amore che le sostiene.