Sarà un vibratore che vi seppellirà

A Cura di PerverTina

 

Camminavo con un’amica per le vie di Barcellona quando la nostra chiaccherata viene interrota da un troglodita, di quelli che sembrano appena usciti dalla caverne e vedono per la prima volta una donna ma in realtà è armato di I-Phone e cammina abbastanza bene in posizione retta, come l’homo sapiens
insomma.
Si avvicina a Miriam commentandola e strusciandosi su di lei. (Chiaro, siamo portatrici di figa ed è normale per un uomo maschilista dover mostrare la propria virilità e mascolinità
con atteggiamenti che, nella maggior parte dei casi, noi donne tendiamo ad ignorare per puro istinto di sopravvivenza.
Ma non è andata così quel giorno.)
Miriam di tutta risposta le tira la lattina di succo (si fa strano ma era una lattina di succo, oltretutto di melograno, buonissssimo!)
aprendoli il sopracciglio.
Ma niente può spaventare un vero macho, che ovviamente, anche se passa le sue giornate ad importunare le donne che passano, non accetta che qualcuna possa ribellarsi a tale atteggiamento.
Insomma, lui ci può molestare, però noi dobbiamo sorridere o al massimo ignorarlo e andare via. Reagire no! A lui non piace sta cosa!
Dunque, arrabbiatissimo per la reazione di Miriam, riprende in mano la lattina che lei le ha lanciato e avanza verso di noi.
Nella mia testa mille scenari possibili, ma solo uno probabile: ora ci picchia!
Ma ecco che Miriam prontamente estrae dalla sua borsa un vibratore, lo innalza e lo sventola in aria. Senza pensarci due volte
avanza verso di lui, gli dice che non vuole essere molestata solo perché ha una figa tra le gambe, dice che nessuna di noi vuole essere molestata per questo! Gli dice che noi vogliamo camminare liberamente per le strade senza che nessuno osi pensare di commentarci, fischiarci, offenderci perché donne. Lei se lo rivendica questo diritto! Il burbero cavernicolo, davanti a questo pene sventolante, sgrana gli occhi. Si spaventa (dai è di gomma, era più pericolosa la lattina di alluminio!), si blocca, non avanza più verso di noi. Piano piano indietreggia e scappa, va via guardandosi alle spalle.
Ce ne andiamo anche noi, e Miriam subito mi dice: “vedi Tina, i maschilisti sono profondamente omofobi, e se vedono un pene che non è il loro si spaventano!”
Bè, aveva ragione Miriam, perché pochi minuti dopo altri 4 cavernicoli la commentano, lei ritira fuori il suo vibratore, e tornano tutti e quattro al loro posto, scusandosi.


Alla fine è vero, le strade sicure le fanno le donne che le attraversano, altro che i parà!