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Riappropriazione e autogestione del Sapere

13932931_1740755056173712_3587392417952309358_nDi Sara Pierallini e Satanatsu Goru

Ci sono innumerevoli tipi di saperi a cui abbiamo più o meno la possibilità di accedere, ma le nostre conoscenze, il loro sviluppo e la loro rappresentazione vengono stabilite e utilizzate secondo l’interesse delle istituzioni vigenti. Quest’unica verità “certificata” invisibilizza una realtà non convenzionale, delle conoscenze e dei saperi che, col tempo, vengono a considerarsi meno attendibili.
Un esempio è dato dal caso della foresta della Gran Sabana per cui è convenzionalmente desiderabile una boscosa e scientificamente controllata forma di paesaggio. Questa regione si trova in Venezuela e influente nelle tematiche delle politiche ambientali vi è l’impresa idroelettrica statale EDELCA. Quest’ultima lavorò per ricostruire una foresta “originaria” della Gran Sabana e per far ciò usufruì di fondi per la ricerca per raccogliere dati necessari alla realizzazione di determinate politiche. Inevitabilmente, il processo decisionale dell’impresa ha lasciato fuori la comunità indigena Pemon che, con le conoscenze storico-culturali, detenevano un sapere non convenzionale e degradato successivamente a credenza popolare, innalzando il sapere istituzionale a quello “Vero”.
I Pemon storicamente bruciavano, in maniera controllata, parti di foresta utile per l’agricoltura, la caccia, la pulizia dei sentieri, la comunicazione tra un villaggio e un altro e, infine, per prevenire incendi naturali che si possono originare, senza controllo, in settori dove la vegetazione è secca. La comunità indigena seguiva uno stile di vita lento assimilabile a un ritmo biologico, in accordo con i cicli naturali, permettendo alla vegetazione di rinnovarsi senza che il disboscamento divenisse un problema. Per loro, la natura è fonte di vita, quindi era chiaramente il loro primo interesse difendere la Gran Sabana.
EDELCA, attraverso un sapere legittimato dalle istituzioni, ha reso meno credibile un sapere culturale e ha privatizzato determinate aree provocando la protesta delle popolazioni indigene, chiaramente represse da un Apparato poliziesco.
Questo episodio è solo uno dei tanti che incontriamo nella nostra vita di tutti i giorni. In medicina, non consultare un medico per un raffreddore che dura una settimana diventa un pericolo, una stravaganza o una pazzia. Curarsi con medicine alternative lo è ancora di più.
Se ti consideri efficace in una materia, ma non hai un pezzo di carta che lo attesti, la tua esperienza non conterà e ne saprai sempre meno di uno che ha avuto la possibilità di ottenerlo.
L’istituzionalizzazione e il conseguente stabilimento scientifico di un sapere, impongono un quadro di lettura ristretto volto a controllare o, nel peggiore dei casi, eliminare tutte quelle forme di conoscenze comunitarie, auto-prodotte e auto-gestite portate avanti da minoranze.
Lo stabilimento e la diffusione dei saperi in mano alle istituzioni ne esclude e ne opprime uno minoritario e la minoranza che lo detiene. Per ridare alla realtà la sua complessità e uscire da un sapere egemonizzante di una realtà semplificata, i processi di autonomia e di autogestione diventano uno strumento di creazione di saperi liberi e informazione contro-corrente, accessibili e a disposizione di tutti
Lucciola non vuole solo creare informazione, ma stimolare dibattiti su temi generali e particolari che possono andare dal Dio al Verme.