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Antoine Gimenez: un anarchico pisano nella Colonna Durruti

Antoine Gimenez (pseudonimo di Bruno Salvadori) pisano della provincia, precisamente nato a Chianni (PI) il 14/12/1910, incerto il mestiere che svolse. Per ragioni di lavoro la sua famiglia si trasferì a Livorno. Dei suoi genitori le notizie sono molto scarse, il padre operaio, lavorava lontano. Niente, o quasi, si sa della madre e di eventuali parenti.
Bruno, ben presto, nella città labronica si scontra con le squadre d’azione fasciste. Sembra che in una delle tante aggressioni venisse duramente percosso. In quell’occasione fu aiutato e trasportato in un’abitazione di compagni dove venne medicato e ospitato. Si racconta che il Salvadori mantenesse anche contatti con i compagni del pisano, ma scarse sono le notizie al riguardo.
Sul finire degli anni ’20 emigra in Francia, dove diffonde opuscoli anarchici, ma più volte viene arrestato dalla polizia locale a Marsiglia, grazie anche al supporto della polizia fascista (OVRA). A seguito di numerose altre lotte e peripezie, Bruno viene espulso dalla Francia e, dopo un lungo peregrinare, nel maggio 1936, giunge in Spagna. La polizia italiana perde le sue tracce e, proprio in quel periodo, emerge la sua “nuova identità” quella di: Antoine Gimenez. Continua in clandestinità a girovagare, specialmente in Francia, approfittando dei suoi contatti con i compagni del luogo. La polizia non riesce mai a catturarlo. Non si sa come, ma Bruno è anche in possesso di un passaporto italiano!
In quel periodo, in Spagna, sta per cominciare la rivoluzione , essendo affiliato alla CNT, l’anarchico pisano decide di ritornarvi alla vigilia del colpo di stato franchista. Nell’agosto del ’36 diventa miliziano del gruppo internazionale della Colonna Durruti. Partecipa alle battaglie di Setamo, Aragona, Quinto de Ebro e rimane al fronte fino all’ottobre 1938. Alla disfatta della Repubblica, nel febbraio 1939, viene internato nel campo di concentramento francese di Angeles-sur-mer ed entra a far parte, insieme ad altri 117 prigionieri, del gruppo anarchico: “Libertà o morte”. Infine liberato si stabilisce a Marsiglia.
Scrive i suoi ricordi dal 1974 al 1976; all’età di 72 anni muore a Marsiglia il 26/10/1982, solo ma mai piegato.
Notizie tratte da una pubblicazione de “La Baronata”- -Lugano (Svizzera)